Feltrinelli Editore - 288 pagine
Quella
di Picozzi non è una malattia che si vede subito. Agisce con lentezza.
Stanca. Piega. Atterra. Quella di Picozzi è una malattia che cresce
insieme allo sguardo curioso, acuto, intelligente della bambina,
dell’adolescente, della donna che è sua figlia. Quella di Picozzi è una
sclerosi multipla, rigorosamente e violentemente respinta come si
respinge un invasore. Le ossa del Gabibbo è la storia di questa
invasione e della resistenza che ne consegue – paradossale, buffa,
commovente. Ed è anche la storia di una ragazza che percorre all’inverso
la china discendente della madre e racconta, irriverente e comica, i
suoi impacciati esperimenti omosessuali, i suoi flirt, l’amicizia con
una bellissima e un po’ sfigata compagna di classe, la balzana storia
d’amore con Codino, il meccanico. Sullo sfondo la provincia italiana, le
strade che scollinano, la vita a quattro ruote, i muri e le mura che
fanno da confine all’ansia di vivere. Virginia Virilli ha scritto un
romanzo rapinoso e dolcissimo, la testimonianza originale e spiazzante
di un impertinente faccia a faccia con il dolore.
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